I 5 Riti Tibetani

"Solo chi ha sperimentato la verità del corpo può comprendere la verità dell'universo" da uno Scritto Tantrico
Come ormai noto i Cinque Riti Tibetani consistono in un fluente ciclo di movimenti, costituito dalle singole e classiche posizioni statiche del tradizionale sistema Yoga.
Uno dei segreti della straordinaria efficacia di questi semplici esercizi dipende dall'armonica connessine tra respirazione consapevole e movimento guidato.
Per secoli, nei monasteri tibetani, i Cinque Riti sono stati considerati una conoscenza nascosta per una vita lunga e sana, vissuta in una condizione di piena presenza spirituale.
Ciò significa che fino a qualche anno fa i Riti erano trasmessi solo oralmente e personalmente solo ad allievi scelti.
Tra i partecipanti di corsi e seminari, coloro che eseguono i Cinque Riti con un corretto atteggiamento riferiscono di straordinarie esperienze in tutti gli ambiti della loro vita.
Dalla mia personale esperienza e dalle testimonianze di chi pratica regolarmente i Riti, questo semplice e tuttavia misterioso ciclo di esercizi può ancor oggi essere considerato come un ponte verso una vita piena di gioia e vitalità , salute e benessere del corpo, dell'anima e dello spirito.
Aumenta la percezione e la nostra capacità di sentire diventa più intensa.
I Cinque Riti ( così come lo Yoga) ci consentono di unire nuovamente il corpo e la coscienza, a patto di aprirci e di rimetterci alla forza vitale e universale, dentro e fuori di noi. Allora la forza vitale può nuovamente fluire libera, in noi è attraverso noi.
I blocchi del corpo, dell'anima e dello spirito si sciolgono e possiamo sviluppare sempre più il nostro potenziale interiore, lasciandosi fiduciosamente andare al flusso della vita.
Per cominciare: il mudra Namaste
Quando con il corpo assumiamo posture, movimenti e ritmi di respirazione inconsueti modifichiamo anche, nel nostro cervello, le forme di pensiero e i modelli di comportamento.
Ci apriamo a nuovi orizzonti.
La stessa avviene con i mudra, che sono gesti simbolici con le mani.
I mudra agiscono su determinate parti del cervello che avviano dei cambiamenti.
Il mudra Namaste, il simbolo delle mani giunte, lo troviamo in differenti ambienti culturali.
La mano destra simbolizza il principio maschile (la parte sinistra del cervello); la mano sinistra il principio femminile (la parte destra del cervello).
Entrambe le mani simbolizzano la dualità : destra/sinistra, esterno/interno, spirito/corpo, ragione/cuore, intelletto/intuizione, Yang/Yin.
Le due mani rappresentano la forza positiva e negativa dell'universo, reciprocamente condizionate. Questi due principi non vanno separati l'uno dall'altro poiché l'uno necessità dell'altro.
Namaste, cioè riunire e congiungere consapevolmente le mani davanti al cuore, quando eseguito regolarmente, può aiutare a riconciliarci con i nostri opposti apparentemente contrastanti.
Per un momento può consentirci la consapevolezza della quiete e della sicurezza, per un attimo essere uno.
Namaste favorisce l'armonia del pensare, sentire, parlare e agire.
Ci aiuta a riconciliarci con entrambe le nostre metà separate.
Namaste ci unisce al nostro cuore.
Unite le palme delle manie portate le mani giunte all'altezza del cuore.
Con i pollici sovrapposti toccate lo sterno.
Sentite come l'energia scorre fra le mani a contatto tra loro.
Dirigete l'attenzione verso il chakra del cuore e lasciate che l'energia che fluisce dalle mani si diriga verso di esso.
Seduti o in piedi.
Il mudra Namaste è una meditazione breve, ma efficace e rilassante.
Se rimanete in questa posizione anche per soli tre minuti, mentre respirate dolcemente e profondamente, potrete già provare un effetto tranquillizzante e benefico.
Dieci passi per una pratica corretta
Per ricevere pienamente gli effetti immediati dei Cinque Tibetani osserviamo questi dieci punti:
1) esercitiamoci con costanza e possibilmente ogni giorno. È più facile se si individua nella giornata il momento personalmente più adatto. Ottimo la mattina digiuni. Evitiamo la sera prima di dormire visto il loro effetto energizzante;
2) all'inizio pratichiamo ogni posizione dalle 3 alle 7 volte. Aumentiamo di due ogni settimana, cioè: nella prima settimana 3/5/7 volte, nella seconda 5/7/9 volte finché non si arriverà a 21 volte. Non di più.
Non forzare per alcun motivo. Ascoltiamo la saggezza del corpo che ci farà capire la giusta quantità ;
3) rispettiamo la successione degli esercizi: sono disposti uno dopo l'altro e si completano. Ogni movimento, estensione e flessione, si equilibra con il precedente;
4) osserviamo la corretta connessione tra respirazione e movimento in ogni singolo esercizio. Non trattenere mai il respiro; l'inizio della respirazione coincide con l'inizio del movimento. Il ritmo naturale della respirazione guida il movimento. Lasciamo fluire la respirazione in modo armonico, naturale, ritmico così che i Riti passino come una danza dall'uno all'altro, dal respiro al movimento;
5) 2 o 3 ore prima della pratica non consumare pasti pesanti;
6) pratichiamo i Riti con un atteggiamento corretto: non consideriamoli come un mezzo o una tecnica meccanica o una medicina per tenersi in forma: ciò avverrà come naturale conseguenza;
7) pratichiamo consapevolmente, ascoltando le reazioni del nostro corpo evitando la sensazione di "costrizione quotidiana": ad ogni allungamento non andiamo oltre la nostra capacità di movimento. Parallelamente all'allungamento del corpo si amplia e si sviluppa la percezione, si accresce la coscienza;
8) per poter eseguire i Riti come una meditazione del corpo, è consigliato da molti maestri tener gli occhi chiusi nel corso degli esercizi. Restiamo con l'attenzione rivolta esclusivamente verso il corpo, sulla respirazione e sugli organi ad essa connessi;
9) dopo essersi esercitati per un certo,periodo di tempo, si possono includere i sette chakra nel proprio campo di osservazione;
10) scoprite i Cinque Riti come un'esperienza del vostro sé: può accadere allora che il corpo, tutto in una volta, da se stesso, venga ritmicamente mosso da quell'energia vitale universale che fluisce da ogni fibra del corpo e si avverta un'inconsueta gioia di vivere e un accresciuto benessere.


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